T. A .S. I. 2014

 La prima rata pari al 50% dovrà essere effettuata in regime di autotassazione dai contribuenti entro il 16 ottobre 2014, sulla base delle aliquote deliberate dal Consiglio Comunale entro il 10 settembre 2014.

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TARI 2014

 Per una corretta applicazione dell’imposta, si informa che lo sportello del servizio tributi è aperto il:
II° e IV° giovedì del mese ore 08:30-12:00
tel. 0863-85139 – fax 0863-85259

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IMU 2014

Si ricorda che il 16 GIUGNO 2014 è il termine ultimo per effettuare il pagamento della prima rata dell'imposta municipale propria (I.M.U.).

 

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Nel territorio di Bisegna aumenta la "riserva integrale" del Pnalm

Vantaggi economici e conservazione della biodiversità sono conciliabili; perché, stando a quanto deciso dall'amministrazione comunale di Bisegna, la tutela ambientale porterà nelle casse del comune un bel gruzzolo. Ed ecco la ricetta; Il Parco nazionale d'Abruzzo assume in concessione mille ettari di bosco, destinandone la metà a “riserva integrale” e l'altra il “riserva generale”. In cambio, l'Ente versa al comune un canone annuo di 30.000 euro.

“Per noi è una svolta – dice il sindaco Amedeo Di Lorenzo – perché negli anni passati abbiamo fatto il taglio industriale e le ditte appaltatrici: a volte ci hanno dato i compensi con grave ritardo, altre, invece, non hanno addirittura pagato tanto che siamo dovuti ricorrere ad estenuanti contenziosi. Ora abbiamo un'entrata sicura”.

“ E poi – continua il sindaco di Bisegna – la zona concessa in gestione al Parco presenta un alto valore da punto di vista della biodiversità vegetale ed animale, vista la presenza, tra gli altri, di lupi e orsi”.

Entusiasmo, ovviamente, anche da parte del Parco, che mette a frutto la lungimirante opera soprattutto del commissario Rossi, in termini anche di rafforzamento dei rapporti tra enti che operano nel territorio e, di riflesso, delle stesse popolazioni.

Con due importanti atti deliberativi, adottati nei giorni scorsi dal Commissario Giuseppe Rossi, viene confermata la politica dell’Ente di acquisizione in concessione  dai comuni  di territori di speciale interesse ecologico naturalistico e particolarmente vulnerabili. In questo modo è stata nei fatti già avviata quella auspicata azione diretta a incrementare la superficie della riserva integrale,  secondo le previsioni del Piano del Parco.  

L’Ente ha infatti confermato, con il Camune di Civitella Alfedena, il rapporto di concessione scaduto il 31 dicembre,  per la bellissima area della Camosciara, prima storica riserva integrale in un Parco italiano, istituita nel lontano 1972.  Si tratta di un territorio di circa mille ettari, per la maggior parte destinati appunto a riserva integrale, per la concessione del quale il Comune percepirà un canone annuo di  40mila euro.

E’ nuova, invece,  l’assunzione in concessione di territori dal Comune di Bisegna.

Si tratta anche  in questo caso di un’area di circa mille ettari, destinata per buona parte  a riserva integrale, per la concessione della quale il Comune di Bisegna percepirà un canone annuo di circa 30mila euro.

Questo contratto con Bisegna permette appunto di  incrementare l’estensione della attuale riserva integrale del Parco.

Le due deliberazioni attendono l’approvazione del Ministero vigilante per formalizzare i contratti novennali.

Tra le proposte  per migliorare la conservazione dell’orso marsicano recentemente avanzate dal Parco al Ministero dell’Ambiente, questo punto sulla assunzione di territori – boschi e pascoli – figura in buona evidenza.

Per definire il nuovo quadro complessivo dei territori  assunti in concessione   e quindi più direttamente controllati dal Parco, sono in corso trattative con diversi comuni allo scopo di rinnovare i contratti in scadenza e trasformare quelli di affitto in essere. Oltre che ad attivarne di nuovi.

E’ importante sottolineare come l’articolato del contratto di concessione sia scaturito dall’impegno di un apposito gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dell’Ente e della Comunità del Parco, e perciò largamente condiviso.

L’acquisizione in concessione di territori importanti  permette una loro più attenta gestione, finalizzata alla migliore conservazione della preziosissima biodiversità e  specialmente alla salvaguardia dell’orso bruno marsicano, assoluta priorità per il Parco.

L’Ente ritiene questa una politica da potenziare ulteriormente nell’interesse del Parco e nell’interesse dei comuni - e perciò delle stesse comunità locali - che possono così disporre di risorse economiche altrimenti difficilmente reperibili, da destinare alle prestazioni di servizi pubblici.

Cenni storici di Bisegna

Il paese di Bisegna, di antichissime origini, è posto su uno sperone roccioso all'inizio della Valle del Giovenco, dove il fiume omonimo ha le sue sorgenti, in posizione strategica per l'osservazione ed il controllo della valle, che da sempre ha rappresentato una delle più importanti vie di penetrazione verso la Marsica interna. Il paese attuale si è formato a partire dai secoli XI°-XII° quando, in seguito al generale fenomeno dell'incastellamento, si iniziarono a costruire i paesi in posizione alta, sulle colline, sulle cime o a mezza costa dei monti, circondati da mura. Il ritrovamento, all'altezza di Bisegna e S.Sebastiano, di due frammenti di utensili in pietra: un nucleo di selce di buona qualità da cui sono state ricavate piccole lame ed una scheggia triangolare con un lato ritoccato, attesta, già in età preistorica, la presenza di insediamenti sparsi nel fondovalle e sulle piccole alture a ridosso del fiume.

All'inizio dell'età del ferro (XI°-VIII° sec. a.C.), a causa della necessità di dotarsi di maggiori difese, dovuta probabilmente all'arrivo di nuove popolazioni, gli abitanti si ritirarono sulle alture circostanti in "Centri Fortificati", costituiti da cinte murarie realizzate con pietre poste a secco e dotati di porte, cisterne, fossati, ecc. Nel territorio comunale centri fortificati sono stati individuati sul Colle Bernardo e sul Colle Arienzo, lungo il versante occidentale della valle, sulla propaggine rocciosa dove è l'attuale abitato di Bisegna (Grossi) e ancora a Le Castella (toponimo locale) situato a mezza costa all'inizio della valle sopra la chiesa di S.Giovanni.

Questa situazione insediativa si mantenne fino al IV° sec. a.C., quando, dopo la guerra dei popoli italici contro Roma e la successiva concessione del foedus ai Marsi (302 a.C.), si crearono nuove condizioni per una duratura fase di stabilità politico-amministrativa, che indusse le popolazioni ad abbandonare i centri fortificati, quantomeno quelli alti più scomodi, e tornare nei siti a valle e sui pendii sottostanti a formare nuovi villaggi chiamati Vicus, numerosi infatti sono gli indizi della presenza umana nella zona databili dal IV° sec. a.C. in poi.

Testi di Giovanni Nardone